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Voucher lavoro: nuove disposizioni

Il Consiglio dei Ministri ha da qualche giorno approvato un decreto legislativo che modifica e integra diverse disposizioni del Job Act e dei relativi decreti attuativi. In particolare ha introdotto importanti novità per quanto riguarda il lavoro accessorio.
Tale modifica si è resa necessaria a seguito delle discussioni, ormai all'ordine del giorno, sull'abuso dell'utilizzo indiscriminato di tale mezzo, così come veniva regolamentato nel D. Lgs. 81/2015 (art. 48 e segg.). Pertanto, il Consiglio dei Ministri introduce la piena tracciabilità dei voucher, un po’ come accade già nel lavoro intermittente, ossia i committenti imprenditori o professionisti saranno obbligati a comunicare – tramite sms o e-mail – alla locale sede dell'Ispettorato del Lavoro, entro 60 minuti prima dell'inizio della prestazione di lavoro accessorio, i dati anagrafici del lavoratore, nonché il luogo e la durata della prestazione.
In caso di mancato adempimento la sanzione varia da un minimo di 400 ad un massimo di 2.400 euro. Si fa presente che tale violazione non è sanabile a posteriori, e pertanto non potrà applicarsi la procedura di diffida ex art. 13 del DLgs. 124/2004.
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Anatocismo, la banca deve restituire le somme

La sentenza 10713 del 24 maggio scorso della Cassazione sancisce che l’inibitoria alla banca di non applicare anatocismo include anche l’obbligo di restituire le somme ai clienti. Gli ermellini si sono così pronunciati in merito al ricorso di un istituto di credito che pretendeva di non pagare nulla ai clienti cui era stato riconosciuto che avessero subito anatocismo. La banca aveva sfruttato una piega della legge, sostenendo che una pronuncia di questo tipo non implichi una restituzione delle somme.
La class action condotta contro l’istituto di credito ha però dato ragione in toto ai correntisti. L’associazione dei consumatori ha sostenuto che l’inibizione di una condotta significa necessariamente interrompere il comportamento illegittimo. L’inibitoria, infatti, è uno strumento giuridico che consente di adottare anche misure atipiche, ovvero non codificate dalla legge ma tagliate su misura per la maggiore tutela possibile del consumatore. Nello specifico, quindi, le banche devono ricalcolare gli interessi, stornando l’anatocismo, e restituire la cifra in eccesso ai correntisti danneggiati.
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Sovraindebitamento ed Esdebitazione legge 3/2012

Oltre un milione di famiglie italiane è in una condizione di sovra-indebitamento, ossia nell'impossibilità di onorare i debiti contratti, strangolate in una spirale da cui non sembra esserci via di scampo.
Pochi infatti sanno che esiste una legge, simile al percorso fallimentare per le aziende, che permette ai singoli consumatori e a determinate condizioni, di uscire completamente dal tunnel dei debiti.
Sotto il controllo di un giudice si restituisce tutto il possibile e si può ricominciare da capo, finalmente liberi dall'incubo dei creditori.
Per Vedere il video di report
http://www.report.rai.it/…/ContentItem-8c37462f-ef24-4c7c-9…